29/11/2018
“Il diritto, spettante al titolare di concessione cimiteriale ad essere tumulato nel sepolcro, si atteggia come un diritto reale nei confronti dei terzi”.
La sentenza che segue (Cass. Civ. SS.UU. 21598/2018) è meritevole di attenzione sotto molteplici profili.
Evidenzia, soprattutto, in modo “plastico”, il carattere “bifronte” delle concessioni di beni pubblici che realizzano, nel rapporto fra Autorità concedente e concessionario, uno schema pubblicistico da declinare secondo il paradigma della spendita di un potere autoritativo a fronte di una posizione di interesse legittimo; una volta però costituita la concessione (di natura traslativa) comporta fra i concessionari ed i terzi la sua sussumibilità nello schema del diritto soggettivo.
Sussiste in materia la giurisdizione del G.A., fatta salva la rituale e generale esclusione per le controversie concernenti indennità, canoni e altri corrispettivi: cfr., art. 133, comma 1, lett. b CPA.
Si sofferma sulla realtà da riconoscere al concessionario, il Consiglio di Stato (n. 1554/2018): “il diritto, spettante al titolare di concessione cimiteriale ad essere tumulato nel sepolcro, si atteggia come un diritto reale nei confronti dei terzi”.